Nel mondo del rap all’italiana, molto spesso una banale e monotona scopiazzatura di modelli d’Oltreoceano, un’eccezione molto significativa è rappresentata dal musicista pugliese Michele Salvemini, in arte Caparezza. Nel suo secondo disco uscito nel 2003, “Verità Supposte”, quello con il tormentone radiofonico “Fuori dal Tunnel” che l’ha fatto conoscere al grande pubblico, si trova un vero e proprio inno contro la guerra. Si intitola “Follie preferenziali”. Con l’indubbia capacità di inanellare versi mai scontati e la caustica ironia che sempre ha contraddistinto il personaggio, Caparezza “rappa chiaro” un’invettiva che non lascia possibilità di fraintendimento. Il riferimento al “deserto” è immediato, l’epoca era quella di “desert storm”.
“Non vengo con te nel deserto, scusami se diserto ma preferisco
preferisco ammazzare il tempo, preferisco sparare cazzate
Preferisco far esplodere una moda, preferisco morire d’amore
Preferisco caricare la sveglia, preferisco puntare alla roulette
Preferisco il fuoco di un obiettivo, preferisco che tu rimanga vivo
Preferisco, Preferisco, Preferisco, Preferisco
Partono plotoni di uomini di uomini, verso postazioni di uomini di uomini
Aggressori con volti di uomini di uomini, aggrediscono figli di uomini di uomini
In un circo massimo di uomini di uomini…”
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