“Soldato d’ltalia, che guardi la notte in silenzio dai vetri del tram. Una birra, un juke box,
la Domenica Sport e così se ne va anche il giorno di festa e l’angoscia è rimasta con te,
più che mai. Tutta la gente lì intorno alla fine del giorno ha il suo letto di casa, mentre tu butti un anno di vita appoggiato a un fucile di guardia a un cortile.” Era il 1978 e la storia sociale, in quegli anni, era al galoppo. Al punto che anche un gruppo musicale snobbato perché (a torto) ritenuto “disimpegnato” affrontava con “Classe 58”, sull’album “Boomerang”, il tema del servizio militare obbligatorio. Avvertito e vissuto dai giovani sempre più come un peso insopportabile. “E ora torni a dormire con gli altri col cuore per terra, aspettando la guerra”. Perché anche in tempo di pace si doveva essere pronti a combattere. Giorno per giorno, soprattutto una lotta con la noia di un anno sradicato dalla propria vita.