I volontari del Servizio Civile Nazionale esprimono preoccupazione per l’annunciato trasferimento della delega del Servizio civile dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero della Solidarietà Sociale.
Questa importante realtà, che moltissimi giovani stanno vivendo, deve essere sviluppata all’interno di un contesto che la valorizzi come politica giovanile a tutto tondo, che va al di là dei singoli ambiti di applicazione. Inoltre, tale Ministero è stato tradizionalmente sottoposto a ingenti tagli di bilancio che non possono che destare timore.
Il “sociale” è certamente una realtà fondamentale per l’attuazione del Servizio Civile Nazionale ma appunto una delle sue molteplici possibilità di realizzazione.
La preoccupazione che noi volontari esprimiamo riguarda lo sbilanciamento che rischia di crearsi a favore dei progetti a carattere socio–assistenziale e a discapito di altre realtà, quali ad esempio la cultura e la tutela dell’ambiente.
Non va dimenticato che il Servizio civile è concepito innanzitutto come strumento di difesa non violenta della Patria: è un esempio di cittadinanza attiva che merita un rilievo di primo ordine. Al Presidente del Consiglio chiediamo la ratio di questo “trasferimento” di competenze, e soprattutto, nello spirito di quanto dichiarato durante la campagna elettorale, di cominciare a pensare a noi giovani come a degli interlocutori da coinvolgere costantemente.
I rappresentanti nazionali dei Volontari nella Consulta del SCN
Emanuele Pizzo
Concetto Russo