Accordi sul grano in bilico: negli scorsi giorni abbiamo riportato la notizia che la Russia avesse rescisso gli accordi sull’esportazione di grano dall’Ucraina, attraverso i porti controllati dai russi.
L’escalation continua
Gli accordi erano stati raggiunti con la mediazione del presidente turco Erdogan e dal primo agosto avevano consentito l’esportazione di tonnellate di grano verso i paesi più poveri e a rischio carestia. Tuttavia, gli accordi e le conseguenti esportazioni sono stati sospesi a seguito di un attacco ucraino alle navi russe, militari ma anche civili, impegnate nelle operazioni di esportazione del grano e ormeggiate nel porto di Sebastopoli, in Crimea.

pericolo sventato, per ora
Da ieri, a seguito di nuovi scambi diplomatici e di garanzie offerte dall’Ucraina, la Russia è rientrata nel precedente accordo e le esportazioni sono continuate.
Nonostante ciò, il Cremlino ha assicurato che non tollererà altri attacchi, definiti terroristici, e violazioni degli accordi da parte dell’Ucraina; infatti, Putin si dichiara pronto a spedire autonomamente il grano verso i paesi più poveri, rinunciando definitivamente agli accordi stipulati con il governo di Kiev.
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