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Bombe a grappolo all’Ucraina?

UNSPECIFIED, AZERBAIJAN – OCTOBER 07: Unexploded submunitions of a cluster bomb that hit a remote area near the Baku – Tbilisi – Ceyhan (BTC) crude oil pipeline are seen during the ongoing military conflict over the breakaway region of Nagorno-Karabakh, on October 7, 2020 in an Unspecfed location in Azerbaijan. (Photo by Aziz Karimov/Getty Images)

Gli Usa forniranno all’Ucraina proiettili a grappolo per obici da 155 mm e forse per lanciarazzi multipli HIMARS. Le bombe a grappolo (cluster omb), sviluppate dalla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, sono armi areali, lanciabili da vettori terrestri o aerei.
Le bombe a grappolo modello M 864 – che costituiscono almeno in un primo tempo la massa di quelle che saranno fornite dagli Usa – contengono, a seconda dell’anno di fabbricazione, da 72 a 86 sub-munizioni o bombette, che si disperdono in un’area delle dimensioni di un campo di calcio. Entrano nelle trincee, rendendole impercorribili. Un numero ridotto dei tipi più recenti è programmato per autodistruggersi entro 48 ore dall’arrivo sul terreno, in modo da non costituire per anni, come le mine antiuomo, un pericolo per la popolazione e obbligare a difficili e costose operazioni di bonifica. Particolarmente vulnerabili sono i bambini attirati dal fatto che le bombette sono simili a palline. Si è rinunciato a colorarle per facilitare la bonifica, dato che la cosa ne faciliterebbe la neutralizzazione da parte del nemico.
La percentuale dei mancati funzionamenti (dud rate) delle M 864 è discussa: varia dall’1,2 al 5% (mediamente 2,35% secondo il Pentagono). Raggiunge il 20% secondo le organizzazioni umanitarie, portate a sottolinearne la pericolosità nel post-conflitto.
Le cluster bomb sono condannate dalla “Convenzione di Dublino” del 2008: 111 Stati l’hanno firmata, rinunciando al loro uso, stoccaggio, trasferimento e costruzione. Gli Usa, come la Russia, la Cina, l’India e l’Ucraina non vi hanno aderito. 

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